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In questo mondo moderno, provare stress e di conseguenza ansia, sembra essere la norma, invece che l’eccezione. Siamo stressati dal lavoro, dalle incertezze riguardo al futuro, da guerre ed epidemie che minacciano la nostra sicurezza e la nostra stabilità economica ed emotiva.

Siamo stressati perché, come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità: “Lo stress è la risposta psicologica e fisiologica che l’organismo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi della vita valutati come eccessivi o pericolosi. La sensazione che si prova in una situazione di stress è di essere di fronte ad una forte pressione mentale ed emotiva”.

Da dove nascono ansia e stress?

Lo stress è la risposta che il nostro organismo mette in campo quando viene compromesso il nostro equilibrio, e quando diventa cronico, può portare ad uno stato di ansia più o meno generalizzato.

Partiamo da questo punto fermo: lo stress di per sé, non è negativopositivo, ma più semplicemente favorisce l’adattamento agli stimoli fisici e mentali che riceviamo ogni giorno. Può essere positivo quando, ad esempio, aiuta a concentrarsi per un esame o dà la carica per affrontare una gara sportiva. Diventa, invece, negativo quando dura nel tempo senza che si abbia la capacità di affrontare la situazione che l’ha provocato. In questi casi si determina un sovraccarico, chiamato anche carico allostaticoche logora le cellule, i tessuti e gli organi compromettendone le funzioni.

In altre parole, se l’aumento della quantità di ormoni dello stress per un breve tempo è importante per risolvere prontamente una situazione, il mantenimento di livelli elevati per un lungo periodo (stress cronico) può provocare gravi conseguenze che includono patologie più lievi come disturbi dell’alimentazione, mal di testa e insonnia, fino a patologie più gravi come malattie autoimmuni, tumori e infarto.

Cannabis per combattere stress e ansia

La cannabis, grazie alle sue proprietà ansiolitiche, è una potente alleata dei pazienti che soffrono di ansia e depressione. A evidenziarlo sono stati numerosi studi che, alternandosi nel corso degli anni, hanno portato alla luce l’immenso potenziale della pianta e dei suoi derivati.

Secondo un ampio studio condotto dai ricercatori americani della Washington State University e pubblicato sul Journal of Affective Disorders la cannabis riduce i sintomi di depressioneansia e stress. Utilizzando i dati di un’applicazione i ricercatori hanno analizzato quasi 12mila sessioni di utilizzo di cannabis di persone che soffrono di depressione (3151 assunzioni), ansia (5085) e stress (3717) per scoprire che i pazienti hanno percepito una riduzione del 50% della depressione e una riduzione del 58% dell’ansia e dello stress a seguito dell’uso di cannabis. I ceppi con alto CBD e basso THC sono stati associati ai maggiori cambiamenti nelle valutazioni di depressione, mentre i ceppi con alto CBD e alto THC hanno prodotto i maggiori cambiamenti percepiti nello stress.

Secondo un altro studio pubblicato su Frontiers in Pharmacology i ricercatori brasiliani dell’Università di San Paolo hanno appurato che il CBD può essere usato per trattare i sintomi di ansia e depressione, senza alterare il normale ciclo del sonno.

Già una ricerca precedente, che risale al 2015, aveva messo nero su bianco che: “Le prove precliniche esistenti supportano fortemente il CBD come trattamento per il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo di panico, il disturbo d’ansia sociale, il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo da stress post-traumatico”. È uno studio pubblicato su Neurotherapeutics nel quale i ricercatori sottolineavano la necessità di ricerche più approfondite: “Le prove attuali indicano che il CBD ha un notevole potenziale come trattamento per i disturbi d’ansia multipli, con la necessità di ulteriori studi sugli effetti cronici e terapeutici in popolazioni cliniche rilevanti”.

Gli effetti dei terpeni

I terpeni sono le sostanze che danno alla cannabis e altre centinaia di piante il loro caratteristico profumo: si tratta di molecole lipidiche che ricoprono un ruolo chiave nei rimedi erboristici tradizionali, oltre che ad una varietà di scopi alimentari e industriali come aromi per la cucina o profumi e detergenti.

Uno studio scientifico effettuato sui topi e pubblicato sulla rivista Physiology & Behavior identifica nel terpene β-cariofillene un potenziale trattamento per ansia e depressione. “Il presente studio – ha spiegato il team di ricercatori dell’Università degli Emirati Arabi Uniti – ha chiaramente dimostrato l’effetto ansiolitico e antidepressivo del β-cariofillene e il suo meccanismo di base dipendente dal recettore CB2 nei roditori”. I risultati supportano infatti il coinvolgimento del recettore CB2 nella regolazione del comportamento emotivo e suggeriscono che questo recettore potrebbe essere un obiettivo terapeutico rilevante per il trattamento di ansia, stress e disturbi depressivi. I ricercatori hanno aggiunto che studi precedenti hanno anche dimostrato l’importanza dei recettori CB2 del sistema endocannabinoide nel ridurre l’ansia e la depressione, e che una migliore comprensione delle proprietà di questo terpene possa contribuire a spiegare perché i consumatori di cannabis citino spesso il sollievo da ansia e depressione come principale effetto della sostanza. 

Ma il β-cariofillene non è l’unico terpene contenuto dalla cannabis ad avere queste proprietà, che troviamo anche nel limonene e nel linalolo. Quest’ultimo, ben noto per le sue proprietà ansiolitiche, ha un ruolo importante negli effetti sedativi di piante come cannabis e lavanda. Il limonene invece è stato analizzato in diversi studi che hanno dimostrato come la sostanza riduca significativamente i livelli di ansia e stress sociale e abbia proprietà antidepressive, oltre ad aumentare i livelli di dopamina.